La terapia miofasciale, o induzione miofasciale, comprende una serie di tecniche manuali volte alla mobilizzazione e normalizzazione del sistema fasciale, strettamente connesso al sistema muscolare.

Il sistema fasciale è ancora oggetto di discussione tra gli specialisti:

  • Alcuni lo riconoscono come un sistema fisiologico e patologico di primaria importanza.
  • Altri lo considerano ancora un semplice tessuto connettivo.

In realtà, il tessuto connettivo è un vero e proprio sistema, al pari di quello muscolare e scheletrico, ai quali è anatomicamente connesso senza soluzione di continuità.

Quando sottoposto a stress di varia natura, il tessuto fasciale può:

  • Perdere la propria elasticità
  • Aumentare la densità

Questa condizione può portare a una disfunzione clinica nel paziente, provocando retrazioni che sono alla base di patologie più complesse.

L’obiettivo della terapia miofasciale è quello di:

  • Eliminare o normalizzare le retrazioni fasciali
  • Alleviare dolori cronici e sintomi associati, come tensioni, bruciori, parestesie, formicolii e torpore
  • Stimolare il sistema nervoso migliorando i rapporti neuromuscolari e la coordinazione motoria
  • Migliorare l’attività metabolica dei tessuti

Quali effetti benefici produce il trattamento della fascia?

Le induzioni miofasciali producono numerosi effetti biologici, tra cui:

  • Riduzione della tensione muscolare: favoriscono il rilassamento muscolare e migliorano la flessibilità.
  • Miglioramento della circolazione sanguigna: aumentano il flusso di sangue nei tessuti trattati, favorendo l’afflusso di nutrienti e l’eliminazione delle tossine.
  • Riduzione delle aderenze fasciali: contribuiscono a rompere le fibrosi nel tessuto fasciale, migliorando la mobilità.
  • Miglioramento della mobilità articolare: riducono la rigidità e aumentano l’ampiezza del movimento.
  • Riduzione del dolore: alleviano il dolore muscolo-scheletrico stimolando i recettori del dolore e riducendo le tensioni muscolari.
  • Miglioramento della funzionalità muscolare: riducono le disfunzioni muscolari e migliorano il controllo motorio.
  • Stimolazione del processo di guarigione: favoriscono la rigenerazione dei tessuti e il recupero dopo lesioni o interventi chirurgici.

In quali condizioni vengono maggiormente applicate?

Le induzioni miofasciali sono utilizzate in una vasta gamma di patologie e disfunzioni muscolo-scheletriche, tra cui:

  • Tensioni muscolari e contratture: favoriscono il rilassamento muscolare e migliorano la flessibilità.
  • Disturbi posturali: correggono le disfunzioni posturali riducendo le tensioni muscolari e migliorando l’allineamento scheletrico.
  • Lesioni acute e croniche: trattano distorsioni, stiramenti muscolari, contusioni e sindromi da dolore miofasciale, favorendo il recupero.
  • Sindromi da sovraccarico: utilizzate per ridurre le tensioni muscolari e migliorare la mobilità in condizioni come la sindrome del tunnel carpale o la tendinite.
  • Patologie articolari: come artrosi, artrite reumatoide o borsite, dove migliorano la mobilità e riducono il dolore.
  • Disfunzioni vertebrali: come ernia del disco, sciatica o stenosi spinale, dove riducono la tensione muscolare e migliorano l’allineamento della colonna.
  • Disfunzioni temporomandibolari (DTM): riducono le tensioni muscolari nella mandibola, alleviando il dolore e migliorando la funzionalità.

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